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Chi è l'idolo del tuo idolo?

  • fantasvolta
  • 6 set 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Ebbene sì, anche Diego Armando Maradona, un idolo per tutti coloro che amano il calcio, ha avuto un idolo. Anzi due, e chiamava entrambi "Maestro". Inoltre, uno dei due aveva origini italiane!!

Bando quindi le ciance e con immenso piacere vi introduco i signori:


- Ricardo Enrique " El Bochá" Bochini;

- Tomas " El Trinche" Carlovich.


Ricardo Enrique Bochini , di origini italiane, (siciliane per l'esattezza, in quanto il nonno era nativo di Palermo) è tra i migliori centrocampisti offensivi argentini della storia, un calciatore non veloce ma estremamente elegante, intelligente, con un tocco di esterno unico nel suo genere. El Bochá è stato uno dei punti fermi dell'"Independiente" dell'era d'oro,infatti dal 1972 al 1991, con questo club cui ha vinto 8 titoli internazionali ( tra cui 4 copa libertadores) e 4 campionati nazionali. Inoltre, El Bochá Detiene il record del maggior numero di gare giocate per una sola squadra nel massimo campionato argentino (634). Infine, Bochini, nel suo Palmares, può vantare anche una coppa del mondo, giacché fece parte della Nazionale argentina che vinse il campionato del mondo 1986.


Tomas " El Trinche" Carlovich ( nato a Rosario nell'aprile del 1946), È una vera e propria leggenda del calcio argentino, e più in generale, sudamericano.

È talmente considerato un idolo a Rosario,che ancora oggi, se chiedi da quelle parti chi sia il calciatore più forte mai esistito, l'unica risposta che riceverai è " El Trinche".

Eppure, El Trinche Carlovich era un amante del futbol vecchio stampo, a cui interessava solo giocare a calcio, ne a fare carriera ne ad ambire a grandi palcoscenici. Difatti, assurdo ma vero, El Trinche calcherà poche volte i campi della Prima Divisione argentina e soprattutto non indosserà mai la camiceta della Selecion albiceleste.

Ciò in quanto, nonostante una qualità ed eleganza calcistica sopraffina, El Trinche non amava le imposizioni. Amava svegliarsi tardi la mattina, odiava il lavoro fisico intenso, per lui il calcio era un piacere da godere, e questa medesima sensazione trasmetteva a coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo in azione. Regista basso davanti alla difesa dal piede mancino fatato, il marchio di fabbrica del Trinche sono una mostruosa visione di gioco ( infatti dispensava lanci anche chilometrici per i compagni), tunnel, conclusioni impensabili e tantissimi dribbling, infatti El Trinche fu l'inventore del "doble caño" ovvero il doppio tunnel ed elastico.


Ma la partita che lo consacrò tra le leggende del calcio fu quella in cui lui, nell'aprile del 1974, con una selezione dei migliori giocatori della città di Rosario, sfidò in un'amichevole la nazionale argentina. Quella che doveva essere una passeggiata per la nazionale argentina si trasformò in dramma. Il primo tempo, soprattutto grazie ad un indemoniato Trinche, la nazionale argentina tornò negli spogliatoi sotto per 3-0.

La leggenda vuole che El Trinche non partecipò ai successivi mondiali perché anziché rispondere alla convocazione del CT della selecion, se ne andò a pescare.

Perché El Trinche era così, la massima esposizione del genio e della sregolatezza.


Perché anche i nostri idoli, hanno avuto degli idoli.

 
 
 

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